L'aspetto della letteratura classica senza le parole.
Between the Words è un’esplorazione del ritmo visivo della punteggiatura in famose opere letterarie. Tutte le lettere, i numeri, gli spazi e le interruzioni di riga sono stati rimossi da interi testi di storie classiche come Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie, Moby Dick e Orgoglio e pregiudizio, lasciando solo la punteggiatura in una riga continua di simboli nell’ordine in cui appaiono nei testi. La punteggiatura rimanente è stata disposta a spirale partendo dall’alto al centro con segni per ogni capitolo e illustrazioni classiche al centro.
Il libro di Herman Melville, “Moby Dick” è un racconto di circa 212.507 parole. Queste parole, considerate alcune delle più classiche nella storia della letteratura, sono importanti. Ma altrettanto importante come “Chiamatemi Ismaele” è il punto che segue. Senza punteggiatura, le prime due righe del libro sarebbero qualcosa del genere:
“Chiamatemi Ismaele alcuni anni fa non importa esattamente quanto tempo avendo poco o niente denaro nella mia borsa e niente di particolare interesse sulla terraferma ho pensato di navigare un po’ e vedere la parte acquatica del mondo”.
Come abbiamo già detto in precedenza, la punteggiatura aggiunge struttura ed intenzione ad un testo scritto. Circa 45.000 caratteri di punteggiatura sono tanto integrali alla voce di Melville quanto le parole di “Moby Dick” stesse. Come pezzo di design grafico, i glifi stessi sono una cosa a sé. Nicholas Rougeux, un designer e artista di Chicago ha deciso di vedere come sarebbe apparso se tutte le parole fossero state rimosse dai classici della letteratura. Il risultato è “Between The Words”, una serie di poster che celebra i punti, i trattini e le virgolette sparse nei capolavori della letteratura.